Avvisi bonari: cosa cambia e dal 2025 c’è più tempo per pagare
Primo piano - 3 Ago 2024
Non è ancora disponibile il testo del decreto correttivo approvato il 26 luglio dal Governo che contiene diverse attese misure. In particolare in merito agli avvisi bonari, dalle indiscrezioni e anticipazioni alla stampa si apprende che ci sarà più tempo per i pagamenti.
Tempistiche per il pagamento
Per gli Avvisi bonari emessi dal 2025 ci dovrebbe essere più tempo per le risposte dei contribuenti o per il pagamento. Si allungherebbe da 30 giorni a 60 giorni, il termine per pagare la prima rata, termine che decorre dal ricevimento dell’avviso stesso.
Per i pagamenti rateali il termine per il versamento della prima rata viene esteso da 30 a 60 giorni dal ricevimento dell’avviso bonario e viene fissato in 30 giorni dal ricevimento dell’avviso per le somme dovute a seguito della liquidazione dei redditi soggetti a tassazione separata.
Il termine per i versamenti relativi agli avvisi derivanti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni in caso di trasmissione telematica dell’invito agli intermediari passa a 90 giorni.
Per chi non paga
Si attende il testo della norma per tutti i dettagli, ma nel frattempo è bene ricordare che secondo le norme attuali se il contribuente, dopo il ricevimento di un avviso non procede al pagamento o chiarisce le sue ragioni alla Amministrazione, entro il termine di 30 giorni, la stessa può avviare le procedure di riscossione per recuperare l’imposta, gli interessi e la sanzione.
La novità, pensata per garantire maggiore tempo e tutela ai contribuenti è stato fortemente voluta dai commercialisti. Il Consiglio nazionale dei commercialisti come ha sottolineato il presidente Elbano de Nuccio oltre ad andare incontro alle esigenze degli addetti ai lavori, risponde anche alle difficoltà lamentate più volte dalla categoria nel fissare appuntamenti per i propri clienti raggiunti da avvisi bonari presso le sedi territoriali dell’Agenzia.
L’obiettivo della misura
Si spera che questa misura porti a decongestionare l’attività dell’amministrazione finanziaria e a una più attenta valutazione da parte degli uffici delle ragioni dei contribuenti che non ritengono corretta la comunicazione di irregolarità ricevuta.